Ho visto molti ragazzi che hanno voglia di conoscere cose nuove e di mettersi in gioco: la mia guest in fiera ha avuto tanto pubblico perché le persone vogliono capire come, scegliendo di lavorare con un prodotto anziché un altro, il risultato che si propone al cliente possa cambiare totalmente. Io personalmente ho scelto ingredienti per fare tre proposte semplici e facili da riprodurre, seguendo la tendenza dei locali che vanno sempre più a ricercare un ottimo risultato facendo però attenzione al ‘drink cost’ e a contenere le spese, sia in termini di energie che in termini economici“.
Facilità e riproducibilità: a spiegarci le nuove parole d’ordine del mondo mixology è Giorgio Facchinetti, Flair Bartender Internazionale, influencer e imprenditore che abbiamo incontrato dietro il bancone dello stand di DOuMIX? durante Beer&Food Attraction, il salone di Italian Exhibition Group che riunisce in fiera a Rimini la più completa offerta nazionale e internazionale di birre, bevande, food e tendenze per l’Out of Home.

Si ricerca la semplicità anche per potersi rivolgere a un pubblico più ampio?
Sì, c’è stata secondo me una sorta di involuzione in questo senso: negli anni il mixologist ha sempre ricercato la creazione di prodotti home made per fare qualcosa di unico, ma questo implicava molto lavoro e molto tempo per tutte le preparazioni, comportando grande impegno sia per il bartender che per l’imprenditore.
Oggi si è capito che le aziende propongono prodotti di qualità che sono delle ottime alternative agli abbinamenti creati a mano: se so cosa acquistare di già pronto, ottengo lo stesso risultato in termini di qualità, ma con meno fatica.
Questa nuova tendenza è anche conseguenza dell’evoluzione di questi prodotti, e parlo di tutti gli aspetti, dal gusto al packaging: in questo caso l’abito fa il monaco, eccome“.

C’è richiesta di formazione nel mondo mixology?
Sicuramente, ma più che di formazione direi di specializzazione: si cercano sempre i corsi e gli strumenti per sviluppare conoscenze tali da fare la differenza, per essere distinguibili dagli altri e riuscire a lavorare in un modo unico. La formazione è una costante di questo lavoro, ma oggi si punta molto sulla differenziazione e sulla ‘verticalità’ di corsi e contenuti“.

Giorgio Facchinetti a Beer&Food Attraction 2024

Fiere come Beer&Food Attraction offrono luoghi e momenti utili per gli addetti ai lavori?
Sì, per quanto riguarda la componente formativa e per chi vuole crescere, probabilmente realizzerei dei workshop ad hoc per chi effettivamente cerca un’esperienza in prima persona, in un ambiente più ‘contenuto’ all’interno della fiera. A volte basta anche un’ora per far scoccare la scintilla e permettere alla mente di aprire nuove prospettive.
Se poi sei alla ricerca di un network questa è la fiera ideale, dove persone e professionisti hanno l’opportunità di incontrarsi dal vivo o di rivedersi
“.

117.000 follower su Instagram, 260.000 su TikTok: utilizzi molto (e bene) i social media per le tue attività.
Di fatto è stato un ‘crescere assieme’: ho sempre tenuto un occhio attento all’evoluzione di social come Instagram, TikTok, YouTube ecc… sono megafoni utilissimi e generano attenzione, lo vediamo anche ora che stiamo facendo un’intervista qui in fiera. Magari le persone non sanno il mio nome, ma mi riconoscono perché mi hanno già visto in video, sanno cosa faccio, quindi si avvicinano. I social per me sono anche ‘la benzina’ per una macchina che si autoalimenta: questo mi spinge a creare sempre più contenuti, a promuovere il mio lavoro e il modo che ho di insegnarlo tramite le mie masterclass“.