Scarabei, fiori di loto o il tipico occhio di Horus in forma di amuleto. Ma anche collane e bracciali in faiance, anelli d’avorio, sigilli con il nome del faraone e raffigurazioni di divinità. Al Museo del Gioiello arriva l’antico Egitto. E’ un piccolo tesoro, infatti, quello esposto fino al 7 maggio 2023 nella mostra temporanea “Gioielli e Amuleti. La bellezza nell’Antico Egitto”, a cura dei curatori del Museo Egizio Paolo Marini (che l’ha anche coordinata e curato il catalogo), Alessandro Girardi, Cédric Gobeil e Martina Terzoli.

Un’ottantina i monili e i reperti in mostra nello spazio che Italian Exhibition Group gestisce assieme al Comune di Vicenza nella Basilica Palladiana, patrimonio Unesco. Selezionati nei magazzini del Museo Egizio di Torino, narrano il rapporto quotidiano degli antichi Egizi con la cura del corpo, la bellezza, la moda e l’ornamento.

L’antico Egitto attraverso il gioiello

L’esposizione che porta l’antico Egitto al Museo del Gioiello è organizzata in quattro sezioni. Offre l’occasione di ammirare veri e propri gioielli utilizzati come ornamento per ostentare lo sfarzo e amuleti dal valore magico e apotropaico. Ma anche semplici oggetti per la cosmesi e l’igiene. I reperti arrivano dagli scavi di Deir – El Medina, villaggio in cui vissero gli artigiani più apprezzati dell’epoca a cui risalgono le tombe reali della Valle dei Re e delle Regine, costruite proprio grazie al loro lavoro. Molti non sono mai stati esposti prima d’ora.

Particolarmente innovativa è la sezione dedicata a KHA e MERIT, coppia illustre vissuta 3600 anni fa che ancora riposa avvolta dalle bende. I loro sarcofaghi furono rinvenuti dal celebre archeologo torinese Ernesto Schiaparelli nel 1905. È la tecnologia, con radiografie e stampe 3D, a svelare oggi, agli occhi dei visitatori del Museo del Gioiello, il loro ricco corredo funebre. Mentre gli originali giacciono indosso alle mummie, perfettamente conservate a Torino.

L’allestimento propone inoltre alcune scene tratte da pitture parietali e papiri antico egiziani che mostrano gli ornamenti nel loro contesto d’uso.

I gioielli di Kha e Merit, ricostruiti tramite stampa in 3D. Gli originali giacciono ancora sotto le bende delle due mummie, perfettamente conservate al Museo Egizio.

Christian Greco: “Gli orafi vicentini come gli artigiani egizi”

Sottolinea il direttore del Museo Egizio Christian Greco: “La mostra ‘Gioielli e Amuleti. La bellezza nell’Antico Egitto’ è frutto di una collaborazione sinergica con il Museo del Gioiello di IEG. Ha mosso i primi passi nei nostri magazzini torinesi dove, tra gli oltre 36.000 reperti che vi conserviamo, abbiamo selezionato alcuni ornamenti e oggetti inediti per la cosmesi. Ognuno è in grado di raccontare un piccolo dettaglio del rapporto antropologico tra i gioielli, la bellezza e gli antichi Egizi. Una lettura originale grazie al rimando simbolico tra l’eccellenza della tradizione orafa vicentina, parte anche delle mie radici, e le abilità degli artigiani dell’epoca dei Faraoni”

All’inaugurazione da sinistra: Marco Carniello – Global Exhibition Director Jewellery & Fashion di IEG, Michela Amenduni – direttore gestionale del Museo del Gioiello e responsabile marketing Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group, Simona Siotto – assessore alla cultura Comune di Vicenza, Francesco Rucco – Sindaco di Vicenza, Christian Greco – direttore del Museo Egizio, Paolo Marini – curatore del Museo Egizio e della mostra

Paolo Marini: “Nei monili sentimenti, timori e speranze di un popolo”

Per il curatore Paolo Marini: “Gli ornamenti e gli amuleti selezionati per il Museo del Gioiello nascondono, nella loro minuzia, un valore inimmaginabile oggi. Essi non sono solo la rappresentazione di uno status symbol o la manifestazione della perizia tecnica egizia. Ma esprimono anche i sentimenti, i timori e le speranze di un popolo antico attraverso la scelta di forme e materiali dai forti valori simbolici e performativi. Nelle quattro sezioni proposte nel percorso espositivo, questi monili ci parlano di bellezza, cosmesi, religione e magia, ambiti dai limiti indefiniti e lontani dalle categorizzazioni moderne”.

Un museo che celebra l’arte orafa e integra l’offerta culturale di Vicenza

Assieme a IEG e Vicenzaoro, il Museo del Gioiello rappresenta un omaggio all’eccellenza orafa del territorio ed è riferimento per l’intero settore orafo nazionale. Grazie a proposte didattiche e laboratoriali mira infatti a coinvolgere sempre di più le nuove generazioni nell’affascinante mondo dell’arte della lavorazione dell’oro e del gioiello. Già parte del circuito dei musei vicentini visitabili con il biglietto unico Vicenza Card, si inserisce sinergicamente nell’offerta culturale e artistica di valorizzazione del territorio del Comune di Vicenza. Propone una narrazione fondata sul gioiello, volta a promuovere le eccellenze dell’oreficeria coinvolgendo i giovani e le famiglie e rivolgendosi a un pubblico sempre più ampio.

“Siamo felici di presentare il risultato della bella collaborazione con il Museo Egizio ai vicentini e ai turisti in arrivo in città – evidenzia Michela Amenduni, direttore gestionale del Museo del Gioiello e responsabile marketing Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group -. Questo progetto che porta l’antico Egitto al Museo del Gioiello, collaterale alla terza delle grandi Mostre in Basilica “I creatori dell’Egitto eterno” si colloca esattamente nella prospettiva di arricchire e ampliare l’offerta culturale e artistica cittadina”.