Cosa significa, per una donna manager, essere al timone di un gruppo come Valpharma? Lei rappresenta l’imprenditoria femminile per Confindustria Romagna: quali passi sono stati fatti verso la parità di genere e quali secondo lei devono essere ancora fatti?
“Per me essere al timone del Gruppo Valpharma è innanzitutto una gioia responsabile e anche una sfida entusiasmante di ogni giorno. Ho avuto il privilegio di lavorare a fianco di mio papà per oltre 20 anni ed è stato come vivere un sogno, soprattutto nel primo periodo. Come ogni figlia, ne ero innamorata. E la sua visione illuminata, così geniale, mi accompagna ancora oggi. Respiro la sua idea imprenditoriale, la continuo a vivere, ovviamente a modo mio, ma con la sua continua guida. Posso definirmi una donna manager privilegiata: è stato un destino scelto il mio e, nel mio piccolo, spero di essere di esempio per altre donne, di infondere loro coraggio, come altre donne manager hanno fatto con me”
Quali donne manager, se posso domandarglielo?
“Sono cresciuta in Confindustria e una è senz’altro Emma Marcegaglia: vederla alla presidenza è stato molto importante per me. Un esempio di intraprendenza e coraggio”
Il suo gruppo è abituato a lavorare all’estero, esportate in ben 70 paesi: da dove proviene questa vocazione internazionale e come riuscite a mantenerla?
“Possiamo dire che il nostro gruppo è nato con una vocazione internazionale. Siamo nati nel 1977, allora erano in tre, oggi siamo oltre 430 dipendenti, e da subito mio papà ha capito quanto fossero fondamentali i rapporti con l’estero: alcune delle prime e più importanti commesse dei primi anni di Euderma erano indirizzate in Sud Africa, per fare un esempio. Oggi esportiamo in tutti e 5 i continenti e siamo particolarmente forti in Brasile e Giappone. Due Paesi agli antipodi, se vogliamo. Abbiamo sempre incoraggiato il fatto di andare a vendere i nostri prodotti in tutto il mondo e anche oggi stiamo lanciando nuove sfide. Un po’ fisiologicamente, i nostri prodotti erano già pronti per i mercati esteri. Poi siamo arrivati in Italia”
È di poche settimane fa la notizia del vostro prossimo impegno negli USA: cosa vi aspettate da questo grande mercato?
“Sì, il mercato americano ci mancava. Avevamo valutato finora che non ci fossero le condizioni. Quest’anno invece, complici anche alcune indagini di mercato che abbiamo commissionato ad Export USA, abbiamo pensato di investire con un numero limitato di prodotti, ma molto mirati proprio per gli States. Siamo appena all’inizio, ma siamo ottimisti. Si tratta di una nazione enorme, la cui popolazione usa nutraceutici per il 70%. Un altro Paese che voglio citare è la Cina, dove quest’anno stiamo investendo, come Erba Vita, con un nuovo distributore che abbiamo anche avuto in visita presso i nostri stabilimenti in questi giorni. Fanno anche una comunicazione molto divertente sui social e su TikTok in particolare”
Oltre al lavoro, gli interessi di Alessia Valducci sono innumerevoli: dalla famiglia allo sport. Di recente la sua New Rimini è tornata in Serie A, complimenti! E ancora dal mondo delle associazioni alla cultura e al volontariato: come fa a conciliare tutti questi impegni?
“È stato un anno di grandi emozioni e soddisfazioni e una di queste è il ritorno in Serie A della New Rimini Baseball Softball. È uno sport di cui mi sono innamorata grazie ai miei figli, uno di loro gioca ancora, ed è una grande metafora della vita: perché devi lottare contro te stesso per migliorarti, ma anche in team per far crescere tutta la squadra, ed è interessante anche per il lavoro nelle aziende. Si tratta di un gioco individuale e, allo stesso tempo, di squadra: quando hai la pallina in mano tutto dipende dalla tua testa e così se la lanci bene, puoi far la differenza! E poi c’è l’impegno in tante attività, dove ho deciso di continuare le passioni di mio papà, non tutte ovviamente, faccio quello che mi diverte con uno spirito di aiuto verso gli altri. Amo servire nelle associazioni, come Lions o Soroptimist. Ho ricevuto tanto dalla vita, con entusiasmo è il momento di dare. Credo che essere imprenditori e imprenditrici costituisca anche una responsabilità nei confronti di chi lavora con noi, innanzitutto, ma anche di chi vive nel nostro territorio. Quando uno ha passione per quello che fa, il tempo lo trova, anche questa è una cosa che ho imparato da mio papà (sorride, ndr)”
Qual è il rapporto del gruppo, e il suo in particolare, con il mondo delle fiere e degli eventi?
“Per un gruppo di aziende come le nostre, il mondo delle fiere è fondamentale, per far crescere il nostro brand e per far conoscere i nostri prodotti, in Italia, ma soprattutto all’estero. Inoltre, siamo radicati in un territorio ben consapevole dell’importanza degli eventi fieristici e congressuali grazie all’impatto di un operatore mondiale come Italian Exhibition Group con la fiera di Rimini. Per me la fiera è un viaggio! Ad ottobre parteciperemo al Cphi, una delle più importanti, se non la principale manifestazione al mondo di farmaceutica, che quest’anno si svolge a Barcellona, ma che, essendo itinerante, mi ha permesso di toccare tante città europee meravigliose. Come gruppo partecipiamo da oltre 20 anni, qui abbiamo la possibilità di reincontrare tanti nostri clienti acquisiti e di conoscerne di nuovi. Siamo partiti da un piccolo stand, ora ne abbiamo uno grande e moderno. A maggio siamo stati a Vitafoods Europe a Ginevra, manifestazione leader nel nutraceutico. Lo scorso giugno, poi, ho anche avuto il piacere di essere ospite, in rappresentanza di Confindustria Romagna, della vostra RiminiWellness e, per un’amante del benessere come me, è stata davvero un’occasione speciale!”