Si parla delle peculiarità dell’auto elettrica e del suo comportamento in strada, dei cambiamenti nella quotidianità di chi la guida e sull’industria di settore, ma anche di temi più al centro di dibattito, ovvero dell’impatto ambientale delle batterie, della loro affidabilità e di falsi miti. Quello che Enzo Franco Venneri propone all’interno del suo libro “L’auto elettrica: la storia, la tecnologia, l’evoluzione” è una panoramica a 360° sul nuovo concetto di auto, spiegato mettendo su carta la sua esperienza tecnica e giornalistica per invitare a riflessioni sul tema coloro che fanno fatica a orientarsi nell’universo in espansione della mobilità elettrica.

Da dove nasce questo libro?
“Dal 2020 ho una rubrica sulla rivista ‘Auto’ nella sezione “Auto-e Mobility” dove ogni mese esprimo la mia opinione su un tema tecnico o di scenario. Man mano che raccoglievo il materiale ho e pensato di poterlo organizzare in maniera diversa e poco alla volta è nato il libro, attingendo anche dal mio lavoro quotidiano. Oltre a fare consulenza – continua Venneri – sono uno startupper compulsivo: una delle startup si chiama Fleetmatica e si occupa di transizione verso la mobilità elettrica, quindi anche dalla consulenza ai clienti sono arrivati molti spunti preziosi. Il libro poi in realtà è pensato per uno scopo divulgativo: quello che mi preme è trasferire alle persone la spiegazione di un fenomeno, come quello dell’auto elettrica, che vada oltre la narrazione un po’ “banalizzante” e un po’ sbilanciata che c’è in Italia“.

In che modo?
Ci sono le leggende da bar e poi ci sono i fatti, io cerco di fare una valutazione di quest’ultimi. Siamo in un momento storico della mobilità elettrica che è pionieristico, anche se negli ultimi 4 anni le case automobilistiche sono passate da modelli nati endotermici e poi riconvertiti a progetti totalmente nuovi, nati appositamente per la mobilità elettrica. Questo non è un libro per i “puristi” della materia, è un testo volutamente divulgativo in cui i concetti, anche quelli più tecnici, sono spiegati cercando di utilizzare un linguaggio e una terminologia alla portata di tutti. Il libro comincia con un sintetico excursus storico che parte dalla nascita delle prime auto elettriche sino al fenomeno Tesla. Poi si espongono sinteticamente le varie declinazioni delle auto ibride, per dare al lettore in modo sintetico una panoramica dei vari sistemi in uso“.

Come descrive oggi il mercato delle auto elettriche?
“L’Italia ha una delle percentuali più basse di veicoli elettrici sul totale dei veicoli circolanti. L’anno scorso la penetrazione dell’elettrico sulle vendite viaggiava intorno al 4,2% contro una media europea del 15%.
Ora probabilmente comincia a delinearsi un cambiamento a questo approccio, ma l’Italia sta pagando lo scotto di una narrazione negativa sull’elettrico

E per quanto riguarda il trasporto collettivo?
“La conversione senza dubbio non è facile, ma oggi ci sono 300 modelli di veicoli elettrici a listino, fino a 6-7 anni fa forse non si superavano i 20. Noi abbiamo fatto analisi per Autostrade per l’Italia e altri grandi aziende, alcune hanno cominciato ad esempio a convertire le proprie flotte aziendali, molte altre attendono l’ingresso sul mercato di mezzi adatti al loro business. È un fenomeno ancora lento, vediamo se nell’arco di 2-3 anni anche la presenza di maggiori incentivi pubblici riuscirà ad accelerarlo”.

Considerando anche lo sviluppo e la presenza sul mercato di motori e vettori energetici alternativi, quale pensa che saràil futuro della mobilità?
Il motore endotermico è composto da qualche migliaio di componenti mentre quello elettrico è molto più semplice e ha margini di miglioramento molto più ampi, io credo che il futuro sia del motore elettrico. Poi sarà da vedere la composizione delle batterie e il relativo costo, ma se si guarda agli altri vettori energetici (come B-fuel, E-fuel, idrogeno ecc…) parliamo in ogni caso di soluzioni “energivore”, cioè che richiedono sempre tanta energia per la produzione e la distribuzione. La corrente elettrica può essere generata con fonti rinnovabili ed è sicuramente molto più semplice ed economica da trasportare: questo secondo me farà la differenza“.