“Che l’eating OUT sia stato costretto a trasformarsi in questi anni di pandemia gli operatori del settore lo sanno fin troppo bene. Ma quali sono questi cambiamenti e quali di questi continueranno anche dopo la pandemia? Ne abbiamo parlato con Angela Borghi (vedi anche ‘L’Out of Home? Riparte dall’aperitivo‘), responsabile commerciale AFH di Tradelab. In attesa del grande appuntamento dell’eating OUT di febbraio con Beer&Food Attraction, che la vedrà tra i relatori, ci ha anticipato alcuni dati interessanti”.
Partiamo dal fatturato: quando si potrà tornare verso livelli pre-pandemia nel Fuoricasa?
“Il 54% dei gestori dell’eating OUT dichiara che tornerà ai livelli di fatturato pre-Covid entro fine 2021. La ripresa è stata più veloce per i ristoranti (57%) rispetto ai bar (51%) e ha interessato maggiormente le regioni del Centro e del Sud (64%), favorite dal turismo della scorsa estate, rispetto a quelle del Nord (43%)”.
Quant’è cambiato, e come, il modo di lavorare dei gestori dell’eating OUT?
“È cambiato molto, basti pensare che ben il 92% dei gestori ha apportato modifiche durante la pandemia, e ne mantiene tuttora la maggior parte. Altre invece le abbandoneranno. Tra quelle mantenute, che hanno migliorato il servizio, c’è la possibilità di visionare i menù su QR code (25% degli intervistati). E poi c’è l’abilitazione di nuovi pagamenti digitali (16%). Il 13% ha poi incrementato la comunicazione sui social (il 12% la incrementa tuttora, e l’11% continuerà a farlo). Mentre il 13% ha aumentato la comunicazione tramite WhatsApp (l’11% continuerà a farlo anche in futuro)”.
Anche i prezzi sono aumentati in questo periodo, ne abbiamo già parlato anche sul nostro magazine, resteranno più alti a lungo o torneranno sui livelli di prima?
“Il 48% degli intervistati ha ammesso di aver aumentato i prezzi durante i lockdown, per far fronte all’aumento dei costi di gestione (dovuti anche all’introduzione dei servizi sopra citati). Il 44% ha dichiarato di continuare a mantenere la maggiorazione dei prezzi. Mentre la percentuale cala al 30, quando chiediamo se manterrano le maggiorazioni anche in futuro”.