Se io fossi un gioiello? Sarei la rappresentazione del ‘tutto scorre’ e vorrei trasmettere empatia, assumere un significato che abbia valore anche per le altre persone“.
Sono profonde e mai banali le parole con cui Jo Squillo ha risposto alle nostre domande tra gli stand luccicanti di Oroarezzo 2024.
La cantautrice e conduttrice televisiva anche quest’anno è stata ospite del salone internazionale di Italian Exhibition Group dedicato alla manifattura orafa e gioielliera tenutasi ad Arezzo Fiere e Congressi per condurre la cerimonia di premiazione di Première, storico concorso che celebra i gioielli che meglio rappresentano l’eccellenza dell’oreficeria Made in Italy.

Il tema centrale di questa edizione di Première è stato “Amore e bellezza”: cos’ha trovato tra i gioielli in concorso?
È sempre complicato riconoscere la bellezza nel racconto dell’amore (e viceversa), perché si è sempre un po’ ingabbiati in clichè e stereotipi: la moda e il gioiello ci danno però l’occasione, e questa fiera lo dimostra, di capire come accanto ai sentimenti sia possibile dare spazio e forma ai significati. Pensiamo ad esempio ai bracciali ‘a schiava’ e a quello che potevano rappresentare in passato: oggi i designer al contrario li realizzano in rappresentazione della libertà. Qui a Oroarezzo abbiamo visto dei piccoli oggetti d’arte che raccontano dei messaggi: di un amore aperto, più inclusivo e anche più accogliente. L’amore dà un senso di libertà, emancipazione, condivisione: guardando i gioielli di quest’anno ho riconosciuto sempre degli elementi di apertura che portano chi li guarda “fuori”, verso la libertà”.

Jo Squillo conduce la premiazione di Première a Oroarezzo 2024

Questi significati secondo lei raccontano ciò che accade nella società?
“Credo di sì, certamente è quello che dovrebbe succedere, soprattutto in questi momenti di grande buio, di oscurità umana. La lucentezza del gioiello porta una luce diversa dentro di noi e non parlo ovviamente solo di estetica, ma di contenuto, cognizione e capacità di regalare emozioni e sentimenti positivi“.

Se lei fosse un gioiello, che gioiello sarebbe?
“Bella domanda, difficile scegliere… Mi ritrovo molto nei piccoli oggetti iconici, ma mi piacerebbe rappresentare anche simboli ed elementi diversi che si incontrano: ali, pace, incontro, libertà, uomo, donna. Vorrei incarnare i sentimenti positivi che credo un oggetto simile dovrebbe suscitare: sono convinta che la finalità di un gioiello sia anche quella di stimolare molto l’empatia delle persone“.

Quest’anno nel programma di Oroarezzo ha esordito ‘Precious Fashion’, il convegno dedicato all’accessorio moda per il settore del lusso: come comunicano il mondo della moda con quello del gioiello?
In modo continuo: con TvModa – il programma televisivo ideato e condotto da Jo Squillo, ndr – lo raccontiamo da 23 anni attraverso le iniziative e gli eventi più rilevanti nel mondo della moda e creando anche nuovi format per offrire al pubblico nuovi punti di vista su questo ambiente. Trovo che siano settori molto vicini, gli abiti stessi spesso includono già accessori preziosi e gioielli particolari, che li definiscono: infatti anche molti degli espositori che sono qui dialogano e collaborano con importanti brand di moda. La reputo un’opera di completamento: la moda ha bisogno del gioiello, anche per raccontare in un determinato modo quello che i brand e le singole creazioni vogliono trasmettere. Credo ci siano ancora molte unioni da esplorare“.

Lei è ormai ‘di casa’ a Oroarezzo, cosa le è piaciuto di questa 43esima edizione? Sono sempre molto felice di tornare qui perché è una fiera talmente storica e bella che trasmette la passione cui è votata” conclude, salutandoci, Jo Squillo: “Mi piace la possibilità di poter vivere la città seguendo le iniziative in programma: tutto ruota intorno al territorio, si capisce che c’è un legame naturale tra la città e questa fiera. La storia dell’oro nasce qui e Arezzo si esprime al suo meglio naturalmente, con una sintonia che è impossibile non percepire“.