La chiave della decarbonizzazione sta nel bilanciamento delle fonti energetiche rinnovabili, è il messaggio di K.EY The Energy Transition Expo, che si apre domani alla Fiera di Rimini. Cinque mesi dopo l’ultima edizione di Key Energy in contemporanea a Ecomondo, la risposta del mercato è chiara: per solare, eolico, idrogeno, efficientamento energetico e città intelligenti, i visitatori business troveranno oltre 600 brand espositori, il 28 per cento di questi provenienti dall’estero. Complessivamente, l’aumento sfiora il 50 per cento dall’ultima edizione autunnale di questo salone b2b2g.
Il calendario green di Italian Exhibition Group prosegue, dopo K.EY e scandisce il 2023 con appuntamenti in Italia e all’estero: da Chengdu International Environmental Protection Expo a fine marzo, sino alla novità del Green Business Forum Rwanda previsto per dicembre, passando per Ecomondo Messico, che dal 26 al 28 aprile si sposta a Guadalajara, seconda città del Paese, il Green Med Symposium dal 3 al 5 maggio a Napoli, tre conferenze per Tecna, le due Digital Green Week che porteranno verso Ecomondo dal 7 al 10 novembre e la rinnovata presenza nel padiglione Mediterraneo alla prossima COP 28.
Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green & Technology di IEG, come si diventa community catalist nel settore delle rinnovabili?
«Ascoltando i bisogni del mercato e degli operatori del mercato. Significa non soltanto favorire l’incontro tra domanda e offerta, quanto soprattutto fare networking tra portatori d’interessi: industria, policy maker in Italia e in Europa. Naturalmente, con un ruolo super partes che premia. Basti pensare che accanto al calendario di convegni organizzato dal Comitato tecnico scientifico di K.EY diretto dall’ingegner Gianni Silvestrini e a quelli dei nostri stakeholder di riferimento, abbiamo avuto richieste da parte delle aziende espositrici per circa 150 eventi da mettere in calendario. Significa che la manifestazione è riconosciuta come luogo in cui merita esserci, perché qui si aprono prospettive. Ecco, anche questa risposta del mercato fa capire come si diventa community catalist».
Nel calendario di K.EY, c’è la novità dell’Energy Summit: un vero e proprio tavolo di politica industriale tra associazioni e governo.
«Sono gli stati generali delle fonti rinnovabili, un confronto pubblico promosso da ANEV, Elettricità Futura, Italia Solare, Consorzio Italiano Biogas, Federidroelettrica, ANIE Rinnovabili, Assoidroelettrica e Coordinamento FREE che vedrà presente la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Sappiamo che l’Italia si è data l’obiettivo di raggiungere la quota del 30 per cento di produzione energetica da fonti rinnovabili da qui al 2030, sappiamo anche che l’Europa è molto vigile sul rispetto della tabella di marcia. L’obiettivo di questo appuntamento è formulare proposte organiche e coordinate per lo sviluppo accelerato delle rinnovabili, proprio per rispettare quegli obiettivi. Riduzione della dipendenza energetica dall’estero, costo della bolletta e riduzione dei gas climalteranti sono tessere di uno stesso mosaico. Il panorama è cambiato: oggi le rinnovabili costano meno, danno garanzie sugli obiettivi ambientali. Nella sola Emilia-Romagna, l’ultimo bando per le comunità energetiche ha totalizzato oltre 130 richieste. I convegni di Key Energy ed Ecomondo, per il loro spessore scientifico e per la competenza espressa sui singoli temi hanno sempre avuto l’obiettivo di dare risposte. Non solo raccontare fatti già noti, ma proporre soluzioni. E indicare i vantaggi per la collettività. Il tavolo c’è, il nostro compito era favorirlo».
A proposito dei vantaggi per la collettività, uno degli eventi in programma, che si potrà seguire anche in streaming il 23 marzo, si propone di sbugiardare i falsi miti sulle rinnovabili. La disinformazione è il tappo delle rinnovabili?
«La domanda che troppo spesso eludiamo è “di chi è il dibattito?” Della mia o della generazione Z? Le nuove generazioni chiedono una vita di qualità e avvertono il pericolo della minaccia all’ambiente. Perciò abbiamo pensato con Italy for Climate di sfatare cinque fake news sulle rinnovabili assieme ad altrettante figure di spicco che potessero fare con competenza il debunking. Con Carlo Papa, managing director di Fondazione Enel spiegheremo perché è falso che le rinnovabili siano e rimarranno marginali. A Luigi Mazzocchi, direttore del Dipartimento Tecnologie di Generazione e Materiali di RSE, il secondo falso mito da dissolvere: che le rinnovabili ci facciano restare al buio. Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura si occuperà del falso mito che le rinnovabili fanno male a economia e occupazione. Che le rinnovabili costino troppo, sarà il falso mito di cui parlerà Alessandro Marangoni, CEO di Althesys. E infine a Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, il compito di sfatare l’idea che le rinnovabili rovinino il paesaggio. Siamo consapevoli che occorra un cambiamento, meno che debba partire da noi. Nel 2008 Jeremy Rifkin fu ospite a Ecomondo, parlò di democrazia energetica. Un evento pionieristico, allora. C’è voluto del tempo, ma questo cambiamento culturale è in atto».
Sulla linea di partenza di K.EY, guardiamo verso Ecomondo Mexico ad aprile e poi Ecomondo a Rimini a novembre. Date distinte sul calendario, ma un filo verde che tiene insieme questi appuntamenti e sul quale corrono temi trasversali.
«Su tutti la città, che è vista come intelligente, efficiente dal punto di vista energetico, evoluta nella domotica e nei trasporti elettrificati se la vediamo con la lente di K.EY. Diventa circular city, se vista con la lente di Ecomondo, laddove ci occupiamo della valorizzazione dei rifiuti urbani, della salubrità dell’aria, delle aree verdi per mitigare i cambiamenti climatici e dare spazio alla qualità della vita dei suoi abitanti. Così come la blue economy ha due facce complementari: il mare può dare energia dal movimento delle onde, può ospitare turbine eoliche, ma ci interroga sulla pesca sostenibile e la tutela dell’ecosistema, sui porti che diventano green o il contenimento dell’erosione costiera. Il calendario divide K.EY che era matura per occupare metà del quartiere fieristico di Rimini da Ecomondo, la green economy le tiene unite in un unico percorso coerente».