Monsignor Pennasso,  in un’epoca come quella attuale di grandi cambiamenti e allo stesso tempo di necessità per l’animo umano di trovare conforto nella tradizione culturale, come si è evoluto il concetto artistico del Messale e cosa ci racconta questa edizione a Koinè?

“Il Messale Romano giunge in momento di particolare intensità di una Chiesa che si interroga sul “dove andare”, anche in questo contesto pandemico emergenziale. Viviamo un momento in cui siamo sollecitati al coinvolgimento del Popolo in Dio e siamo portati a riscoprire tutti i motivi originali e fondativi della Riforma Liturgica. Il Messale, sia dal punto di vista celebrativo, che artistico, rimanda ad un futuro quasi visionario”.

La nuova edizione del Messale Romano, che arriverà entro fine mese nelle parrocchie di tutta Italia, dopo un articolato percorso durato quasi vent’anni, andrà a sostituire la precedente edizione rimasta in uso per 37 anni.  La mente ed il cuore pensano più ad un’opera iconica ed evocativa, piuttosto che all’oggetto materiale in sé. Conferma questa sensazione?

“Ci troviamo innanzi ad un’opera d’arte che ha la necessità di essere accolta con sensibilità. Una sensibilità che non contempla la semplice ricezione materiale ma, bensì, la supera. Altrimenti resterebbe un libro come tutti gli altri!”

Questa terza edizione si pregia delle straordinarie tavole artistiche del Maestro Mimmo Paladino,; “pagine disegnate” con estrema sensibilità ed empatia. Come è nata la collaborazione con il Maestro Paladino e quali sono le idee per il futuro di questo prestigioso progetto artistico?

“Per questa edizione è stato scelto per collaborare al progetto il Maestro Paladino, mano indiscutibilmente sicura. Si cercava un artista in grado non solo di decorare e rendere didascalico il Messale ma, capace anche di contestualizzare con il linguaggio dell’arte contemporanea il vissuto liturgico del celebrante e dell’assemblea tutta. Ha creato delle immagini, icone, riferimenti e rimandi a cui dare importanza e luogo all’interno della celebrazione”.

Mons. Valerio Pennasso, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali e l’edilizia di culto della CEI, intervenuto a Koinè 21