È stato Pupi Avati il protagonista assoluto della giornata conclusiva del Web Marketing Festival di Rimini, in larga parte dedicata al cinema, alla sua evoluzione nel tempo e agli scenari futuribili.
Il regista bolognese ha parlato del suo ultimo film dedicato a Dante Alighieri e dei progressi dell’arte cinematografica nel corso degli anni.
Pupi Avati: “Dentro ciascuno di noi c’è un talento, Dante lo sapeva bene”
“Dentro ciascuno di noi c’è un talento, un qualcosa di misterioso e sacrale Dante tutto questo lo sapeva bene e contro tutto e tutti è andato avanti”, ha detto Avati.
Quindi soffermandosi sull’arte cinematografica, ma anche sull’arte in genere, ha detto che al momento nel nostro Paese “c’è un deficit di creatività che occorre recuperare e superare”. Per farlo servono coraggio e, soprattutto, ambizione.
Da qui la necessità, ha sostenuto, dello studio costante, dell’attenzione particolareggiata alle cose, nella valorizzazione della cultura.
“L’Italia, nel corso della sua storia, si è intrisa di cultura, per questo ha fatto grandi cose”
“L’Italia, nel corso della sua storia, si è intrisa di cultura ed è grazie a questo che ha potuto fare grandi cose”. Dunque occorre proseguire su questa strada per continuare a distinguersi nel mondo, è il messaggio di Avati.
“La cosa più bella che c’è è la cultura e lo studio è uno dei piaceri più grandi -ha proseguito – E anche se io l’ho scoperto molto tardi è doveroso che questo Paese lo insegni e che soprattutto i giovani ne siano ben consapevoli”.
Quindi il regista ha compiuto un excursus sul linguaggio cinematografico, tra ieri e oggi, sostenendo che c’è stata una progressiva evoluzione che ha seguito, e molte volte in certo qual modo anticipato, l’evoluzione della società.