Orchestra Mirko Casadei

La sua musica, proprio come era avvenuto con Secondo Casadei e poi con Raoul, è il frutto di una convinzione fortissima, coltivata tenacemente da una famiglia che ha portato lo straordinario patrimonio della cultura popolare del ballo in regione a diventare linguaggio nazionale.
Per Mirko Casadei suonare non è solo una occasione per fare intrattenimento, ma per costruire ponti, immaginare dialoghi apparentemente impossibili. Questa la visione alla base della creazione che ha ereditato, insieme al patrimonio artistico di famiglia, dal padre Raoul, il Balamondo World Music Festival.
Quando il ‘re del liscio’ lavorò alla prima edizione – era il 1998 – insieme alla sua orchestra volle sul palco Gloria Gaynor, lei regina, ma della disco music, che in quegli anni aveva fatto della Riviera Romagnola un riferimento della vita notturna internazionale come Ibiza e Miami. E nessuna credeva davvero che i due così lontani – da un lato i ritmi elettronici, dall’altro le polke e le mazurke – potessero trovare sul palco un’intesa. Invece successe e, da allora, il Festival continua a portare in estate alcuni tra i nomi più originali e rappresentativi del pop nazionale, del jazz, della grande scena internazionale.

Da sx, Mirko e Raoul Casadei (photo credit: M. Polverelli)

Nel corso degli anni dalle sempre affollatissime piazze dove vanno in scena i concerti di Balamondo sono passate celebrità riconosciute, come il bandoneonista Richard Galliano, collaboratore di Astor Piazzolla e grande divulgatore della fisarmonica e il chitarrista del movimento dell’avanguardia newyorkese Mark Ribot, ma anche la stella del jazz italiano Paolo Fresu, che ha raccontato di recente quanto la sua formazione come musicista deve al liscio, appreso quando suonava nelle bande di paese.

Come sempre quando invitiamo musicisti che provengono da altre scene – dice Mirko Casadei – non sappiamo se la magia dell’incontro illuminerà il palco. Fresu, quando ha suonato con noi, ha impreziosito con la sua tromba le canzoni della nostra tradizione. Avremmo dovuto esibirci insieme solo una volta. Invece è nata una stretta collaborazione, che non ha a che fare solo con gli spettacoli pubblici. Sia lui che io siamo molto attivi con la formazione nelle scuole, lui con l’iniziativa ‘Nidi di note’, io con ‘Ad chi sit e fiol?e abbiamo messo queste due esperienze in contatto. Ci accomuna il desiderio di trasmettere alle generazioni più giovani l’idea che la musica è arte dell’inclusione per eccellenza, unisce, crea comunità, sviluppa la solidarietà

Arte dell’inclusione che è l’aspirazione che attraversa tutte le date dell’edizione 2024 di Balamondo, che inaugura il 5 luglio a Forlì in Piazza Saffi con i Boomdabash, la formazione che mescola reggae, dialetto salentino e pop e che dopo il suo concerto sarà raggiunta sul palco della Big Band di Mirko Casadei per reinterpretare, a suo modo, il repertorio dei classici: da ‘Ciao Mare’ a ‘Romagna e Sangiovese’ sino all’inno ‘Romagna Mia’, scritta da Secondo Casadei esattamente 70 anni fa, quando, complice l’arrivo sulla Riviera dei Juke Box, divenne un fenomeno che si impose per la prima volta fuori dai confini della Regione.

Si prosegue il 6 luglio a Cervia (in Piazza Garibaldi), con Paolo Belli e poi l’11 a San Piero in Bagno (Largo Moutiers) con The Urgonauts, per arrivare a Riccione il 14 in Piazzale Ceccarini con Avincola e Sibode Dj e il giorno successivo, alle 5.30 per un’Alba in Controluce con Dardust, uno dei talenti più interessanti del momento, compositore, virtuoso del pianoforte, che si esibirà in uno spettacolo acustico insieme alla POPular Folk Orchestra.
Dal 21 al 23 agosto Balamondo sarà a Rimini, in Piazzale Fellini con Tullio De Piscopo, la Banda Città di Rimini e Modena City Ramblers e con Alberto Bertoli.
Tutte le informazioni sono sul sito www.balamondo.it.