Una formula mai esplorata in Italia per un evento sportivo e mai conosciuta su scala globale dal mondo della pallavolo. L’attenzione internazionale del volley è tutta rivolta al quartiere fieristico di Rimini, dove lo scorso 25 maggio è iniziata la Volleyball Nations League (VNL), la competizione mondiale che anticipa le tanto attese Olimpiadi di Tokyo radunando – per più di un mese e fino al 27 giugno – le 32 migliori nazionali (16 femminili e 16 maschili) del pianeta.
La bolla sportiva mette l’Italia e lo sport italiano davanti a una prova coraggiosa, ma anche di fronte a una grande opportunità di visibilità e sviluppo per il sistema Paese e per il movimento del volley nazionale. Una formula studiata nei minimi dettagli, con i padiglioni riminesi scelti come location d’eccellenza per ospitare – sotto il controllo di un rigido protocollo sanitario – una competizione globale e organizzati con due campi da gioco, quattro da allenamento, due palestre complete, oltre a servizi e ristorazione in loco per le più di mille persone coinvolte, tra i migliori giocatori del mondo, gli staff, gli arbitri e il personale addetto all’organizzazione.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV), eletto a numero uno federale lo scorso 10 marzo per il quadriennio 2021-2024 e subito impegnato su un evento di portata storica per lo sport e per il volley internazionale.
Presidente Manfredi, l’inizio della sua presidenza si colloca in un periodo unico, decisivo e che coinvolge il volley con l’esperienza storica della bolla della VNL. Quali sono le sue prime sensazioni?
“Nelle ultime due stagioni, purtroppo, abbiamo dovuto convivere con questa pandemia che, ovviamente, ha condizionato le nostre vite e quindi l’attività sportiva. Dopo un anno di stop totale delle nazionali, annullata la VNL e rinviate le Olimpiadi, sicuramente poter vedere in campo le nostre squadre in un contesto sicuro come la bolla di Rimini è un fatto positivo. Penso che fosse l’unica soluzione percorribile per permettere a tutte le nazionali di scendere in campo e confrontarsi a livello internazionale.”
Una formula che, se da un lato penalizza la partecipazione e lo spettacolo a causa della mancanza di pubblico, dall’altro può favorire la performance sportiva. Come vivono i nostri atleti queste condizioni?
“Il nostro pubblico ci manca moltissimo e speriamo il prima possibile di riaverlo sugli spalti, i tifosi sono una componente fondamentale per la pallavolo, così come per tutti gli altri sport.
Per quanto riguarda gli atleti, sono convinto che abbiano capito come in questo periodo d’emergenza sia necessario fare dei sacrifici per mandare avanti il movimento. Non è facile, così come non lo è per nessuno, però poter scendere in campo e giocare in un ambiente sicuro è al momento la priorità di tutti, atleti compresi.”
La VNL ha preso casa proprio in Italia, nei padiglioni del quartiere fieristico di Rimini, una location che da oltre dieci anni ospita grandi eventi e manifestazioni sportive. Scelta che soddisfa le esigenze anche di uno sport come il volley?
“Ospitare un evento di tale portata, basti ricordare che a Rimini sono presenti 32 squadre, è stato
qualcosa di molto complesso, anche tenendo conto degli aspetti sanitari. Penso che la scelta del quartiere fieristico di Rimini sia stata vincente: coniuga tutte le necessità degli atleti e delle squadre.”
Condizioni che portano il volley a compiere il passo storico di uscire dai palazzetti. Avventura estemporanea o primo passo di una svolta storica per gli eventi della pallavolo?
“Fin dal primo giorno del mio mandato ho posto l’attenzione sull’impiantistica sportiva al centro del prossimo quadriennio. L’emergenza legata al Covid-19, inoltre, ha accelerato la necessità di trovare impianti alternativi per poter giocare a pallavolo. Se in futuro dovremo utilizzare maggiormente gli spazi all’aperto siamo disponibili a farlo e già ci stiamo organizzando, logicamente però i palazzetti e le palestre scolastiche sono un elemento fondamentale per il volley. Le esperienze passate ci dicono che quando abbiamo disputato match importanti all’aperto, la risposta del pubblico è stata eccezionale. Mi viene in mente per esempio la partita inaugurale al Foro Italico del Campionato del Mondo maschile 2018.”
Per gli atleti un mese di impegno sportivo e la necessità di sottoporsi a rigidi protocolli e procedure di sicurezza. Ma anche una buona dose di libertà, sotto il sole estivo di Rimini e nelle spiagge dell’Adriatico. Un valore aggiunto in questa prima fase di ripartenza?
“Quando ci è stato comunicato che la VNL si sarebbe svolta a Rimini eravamo sicuri che la location avrebbe offerto tutti i servizi necessari alle squadre partecipanti. Pur in un contesto particolare come questo la calorosa accoglienza della Romagna si è fatta sentire. Vivere il periodo della VNL in un posto speciale come Rimini sicuramente è di grande aiuto per le squadre.”
L’esempio più famoso della formula a bolla per un evento sportivo globale è quello ormai celebre di Orlando, Florida, per i playoff di NBA 2020. Ora è toccato al volley, alla VNL e all’Italia. Quale messaggio stiamo mandando al mondo attraverso lo sport?
“Essere accostati a un’eccellenza mondiale come la NBA è motivo di grande orgoglio, vuol dire che la pallavolo sta seguendo la strada giusta. Sicuramente è stata una prova coraggiosa e secondo me il messaggio del mondo del volley è lo stesso che vuole mandare il nostro paese: stiamo uscendo da un periodo difficile, ma se lavoriamo con impegno e passione, abbiamo tutti i mezzi per realizzare grandi cose. Il nostro movimento non si è mai arreso e adesso aspetta con ansia di ripartire, le partite della VNL possono dare ancora più entusiasmo a chi vuole riprendere l’attività agonistica.”
Chiudiamo con uno sguardo alle prossime Olimpiadi, altro grande tassello del suo inizio mandato. Una competizione in cui l’Italia del volley ha saputo regalare grandi emozioni, successi e medaglie sia con la Nazionale maschile che femminile. Come ci arriviamo a Tokyo?
“Tutti noi aspettiamo con ansia le Olimpiadi di Tokyo. Nel 2019 con due grandi imprese abbiamo qualificato entrambe le nazionali seniores: un risultato molto difficile da raggiungere, considerato il livello delle avversarie. La marcia di preparazione sta proseguendo bene, sono convinto che la nazionale maschile e la nazionale femminile abbiano tutte le possibilità per disputare un grande torneo. La Federazione Italiana Pallavolo ha lavorato al massimo per garantire alle rappresentative azzurre le condizioni migliori nel periodo di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.”